Migrare a Linux – Questione di Workflow



Migrare a Linux – Questione di Workflow

0 0


TALK-Migrare-a-Linux

Slides del mio talk "Migrare a Linux"

On Github Stefanauss / TALK-Migrare-a-Linux

Migrare a Linux

Questione di Workflow

Mitologia della migrazione a Linux

La leggenda narra che la si possa nominare solo 1 o 2 volte...

... al suo annuncio e all'annuncio del suo fallimento.

Se confrontiamo i silenziosi successi e i sonori fallimenti, cosa salta fuori?

I perché di un fallimento

La decisione di migrare non è correttamente informata.

Non viene preceduta da un'accurata pianificazione.

Non viene affidata a professionisti dell'open.

O si va per "tutto e subito" o è troppo blanda.

Migrazioni per tutte le taglie

La migrazione di 1 o 100.000 sistemi si basa sulla stessa impostazione corretta (best practice).

In Hacklab non insegniamo Linux e basta, ma troviamo e coltiviamo un'impostazione corretta.

Workflow, Workflow, Workflow!

C'è da "mantenere il flusso" a 3 livelli diversi:

  • Il mio hardware funziona e bene;
  • Mi sono ambientato nel nuovo sistema;
  • Ho tutte le applicazioni che mi servono e so usarle;

Non è una scaletta! (esempio: l'hardware l'abbiamo già)

Per ognuna c'è da spezzare un circolo vizioso.

I primi due sono fondamentali, ma non "concretizzano. Partiamo col terzo!

Ho tutte le app che mi servono

(e so come usarle)

Punto Fondamentale: La migrazione a Linux comincia rimanendo su Windows.

Se ci pensiamo, qual'è il caso "da favola"?

Dobbiamo però avere a che fare con 4 casi "meno che ideali".

Ho tutte le app che mi servono

(e so come usarle)

Punto Fondamentale: La migrazione a Linux comincia rimanendo su Windows.

La stessa applicazione, multipiattaforma. Non ci sono le stesse app, ma alternative pari o superiori. Non ci sono le stesse app, ma alternative, anche se inferiori. Non ci sono applicazioni alternative.

Ho tutte le app che mi servono

(e so come usarle)

Punto Fondamentale: La migrazione a Linux comincia rimanendo su Windows.

Nel primo caso entra in gioco il circolo vizioso.

I casi #2 e #3 coinvolgono un cambio di applicazione e quindi entrano in gioco i formati di dato.

Cosa sono? Perché sono importanti? Chiedilo a Walt Disney!

Software proprietario su Windows? Ok, ma con formati aperti.

Ho tutte le app che mi servono

(e so come usarle)

Punto Fondamentale: La migrazione a Linux comincia rimanendo su Windows.

Nessuna applicazione alternativa su Linux. Tutto è perduto?

Niente affatto! Ci sono emulazione e virtualizzazione.

Funzionano in modo diverso ma ottengono lo stesso risultato.

Quale? Applicazioni per Windows, ma su Linux!

E se proprio non c'è verso? Possiamo fare un compromesso.

Ora però siamo informati: possiamo monitorare per decidere.

Il mio hardware funziona e bene

Punto Fondamentale: il supporto hardware Linux è sconfinato, ma perdiamo la certezza.

Cosa significa? Quale certezza?

È forse il caso principale di circolo vizioso.

In attesa che si interrompa, ora sono informato: la mia prossima scelta sarà migliore.

Scegliere hardware Linux-friendly non è difficile: basta guardare ai produttori.

Mi sono ambientato nel nuovo sistema

Punto Fondamentale: Linux non è difficile. È solo diverso.

Partiamo relativamente tardi ad installare Ubuntu.

Alcune operazioni/elementi basilari (es. installazione sw, gestione finestre) sono concettualmente diverse.

Concentriamoci su queste! Sono 1000x più importanti.

Mi sono ambientato nel nuovo sistema

Punto Fondamentale: Linux non è difficile. È solo diverso.

Il sistema è così semplice che va passeggiato.

Perché è meno importante di quel che si crederebbe?

  • Perchè Linux è ormai maturo e intuitivo: user-friendly.
  • Perché Linux può "ambientarsi a te" senza cambiare le carte in tavola!

Grazie!

Domande & Risposte

(se rimane tempo =/)